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Ritiro dedicato: cos’è e come funziona
Desamo
Pubblicato da Marzia Diodati in #ENERGIAPRATICA · Mercoledì 06 Nov 2024 ·  4:30
Tags: fotovoltaico

Ritiro dedicato: cos’è e come funziona

 

Il ritiro dedicato è una modalità di vendita dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici residenziali e aziendali

 
Se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarlo e desideri ricavare anche un guadagno dall’energia prodotta, quello che devi fare è aderire al ritiro dedicato. Quest’ultimo, chiamato anche RID, è un meccanismo di incentivazione che permette ai possessori di impianti di vendere l’energia in eccesso.
 
Si tratta di un contratto fra il possessore dell’impianto e il GSE (Gestore Servizi Elettrici), volto a semplificare le procedure di vendita dell’energia elettrica. Tuttavia, è importante sapere che non tutti possono aderire.
 
In questo articolo desideriamo fare una panoramica su cos’è il ritiro dedicato, come funziona il calcolo di remunerazione e chi può accedere.


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Cos’è il ritiro dedicato

 
Il ritiro dedicato è una modalità semplificata di commercializzazione dell’energia, introdotta nel 2008. Questa procedura rappresenta l’alternativa allo scambio sul posto, meccanismo di incentivazione che terminerà il 31 dicembre 2024.
 
Da questa data, infatti, tutti i possessori di un impianto fotovoltaico, sia nuovi sia di vecchia data, dovranno passare ad altre forme di incentivazione. Questo, se si vuole ricavare un guadagno dalla vendita dell’energia in eccesso.
 
Fra i due meccanismi ci sono delle piccole differenze. Nello scambio sul posto, l’energia prodotta in eccesso è immessa nella rete e prelevata di nuovo al momento del bisogno, mettendo in atto un sistema di compensazione fra energia ceduta e utilizzata successivamente. Si utilizza, quindi, il sistema elettrico nazionale come una fattispecie di magazzino virtuale.
 
Con il ritiro dedicato, invece, l’energia prodotta in eccesso e non autoconsumata viene venduta direttamente al GSE, il quale riconoscerà il pagamento della materia prima al possessore dell’impianto. Si tratta di un vero e proprio pagamento fra un fornitore (tu, con il tuo impianto fotovoltaico) e il mediatore di energia (il GSE).


 

Come funziona il ritiro dedicato

 
Il funzionamento del ritiro dedicato è abbastanza intuitivo. Vediamo brevemente i passaggi principali e il funzionamento del RID.
 
  • Allaccio alla rete – una volta installato l’impianto, si procede con l’allaccio alla rete elettrica nazionale
  • Iscrizione al GSE – allacciato l’impianto, si sottoscrive l’iscrizione al Gestore Servizi Elettrici e l’adesione al RID
  • Immissione in rete – l’impianto inizia a produrre energia e quella in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale
  • Creazione nuova istanza RID – effettuata l’iscrizione al portale GSE, si crea una nuova istanza con i dati dell’impianto per accedere al RID
  • Misurazione kWh – attraverso un contatore dedicato, il GSE misura quanta energia ha immesso quel dato impianto
  • Pagamento – in base al prezzo della materia prima, il GSE eroga un corrispettivo economico
           
Se ci hai affidato l’installazione del tuo impianto oppure stai pensando di farlo, ci occuperemo noi dell’iscrizione al GSE e a fornirti tutte le info utili.
 

Calcolo della remunerazione

 
Nello scambio sul posto, il meccanismo di incentivazione si basa sul calcolo dell’energia compensata fra quella immessa in rete e quella prelevata successivamente. Nel ritiro dedicato, invece, tutta l’energia immessa è direttamente venduta, senza applicare alcun meccanismo di compensazione. Il rimborso avviene su base mensile.
 
In questo caso, il calcolo è basato sul prezzo attuale della materia prima. Il GSE, quindi, corrisponde al produttore di energia un prezzo per ogni kWh immesso in rete. Per tutte le informazioni aggiornate, ti consigliamo di consultare anche il sito del GSE, nella sezione predisposta al ritiro dedicato.  
 

Chi può accedere al ritiro dedicato

 
Per accedere al ritiro dedicato è necessario rispettare alcuni requisiti tecnici e amministrativi. Vediamo i principali.
 
  • Impianti di qualsiasi potenza, purché producano energia da fonti rinnovabili fra eolica, solare, geotermica, idraulica, moto ondoso e mareomotrice
  • Impianti di potenza apparente nominale uguale o superiore a 10 MVA, alimentati da fonti green diverse da quelle del punto precedente
  • Possessori di impianti che non accedono a meccanismi di incentivazione con tariffa onnicomprensiva
     
L’adesione al ritiro dedicato deve essere sottoscritta entro 60 giorni dalla data in cui l’impianto fotovoltaico entra in funzione. Inoltre, è possibile recedere dal RID in qualsiasi momento (è necessario fare richiesta almeno 60 giorni prima dalla data in cui si desidera scindere il contratto, per i naturali tempi di gestione amministrativa e tecnica), ed è possibile farlo direttamente attraverso il portale del GSE.
 
Dunque, se un giorno volessi aggiungere all’impianto fotovoltaico una batteria per l’accumulo, così da utilizzare per la tua casa quell’energia prodotta in eccesso, non avrai alcun obbligo verso il GSE: sarà sufficiente comunicare la volontà di chiusura del contratto per il ritiro dedicato.


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